Anonima Concialdi #Gianluca Giallo Concialdi




A Febbraio Giallo Concialdi c/o Giuseppefraugallery





Nave Toscana. Frammento. - La tratta –

Un residence indemoniato, tutto scavato.
Nessuna fermata?
Questa è Cagliari, Palermo è quella dopo.
Saranno una ventina di minuti ancora.
Fermi? È un ronzio costante: la sospensione di un movimento.
Guarda il bar, è un bar per anziani. Una molteplicità di genti, odori, lingue.
Dimmi! Cosa? Pronto.
Ma veramente? Pronto.
Scusi. Dimmi.
Siamo in arrivo a Palermo. Mi stupisci. È uno scambio sempre. Non ci sono più distanze, non sapevi?
Lì è già qui. Tutto è mobile. Arriva fin giù sulla punta poi di nuovo in traghetto.
Si tratta di spazi mentali. Appena salito non sapeva muoversi.
Collegamenti. Cambi. Binari. Ponti dove ci si trascina senza alcuna distanza.

24.02.12 Giallo da Cagliari va in nave dalla madre a Palermo. Poi sù di nuovo verso Milano. 
Nomade attraverso le isole, cadmio, piombo e mercurio. Miniere, pesci spada e piroette. 
10 metri di tela nel Rio Rosso. Un unico spazio.


L'inaugurazione della mostra non avverrà nello spazio gestito dal collettivo Giuseppefraugallery, ma nella banchina del porto di Cagliari, dove l’artista Gianluca Concialdi prenderà la nave per Palermo, sua città d'origine.
Un viaggio che lo porterà a trovare sua madre, quasi a voler contraddire il fatto che per l’arte e nel lavoro dell’arte, l’artista deve lasciare madre, casa e cose, per trasferirsi nelle cose e nelle case dell’arte. Concialdi mette in atto un meccanismo per indagare e contraddire lo spazio dell'artista, dell'opera e dell'arte, evitando con cura, e dovuta ironia, ogni trappola espositiva e formale, costruendo la mostra in progress, visitabile solo il giorno dopo la sua partenza.
Nel villaggio minerario, nel Sud-Ovest della Sardegna, dove ha sede  Giuseppefraugallery, i visitatori troveranno una grande tela, di circa dieci metri per due, rimasta immersa per un mese nel più contaminato dei fiumi dell'area mineraria del Sud-ovest della Sardegna, il "Rio Irvi", detto anche, per l'alto contenuto dei veleni rilasciati da una miniera in disuso, "Rio Rosso". Un’azione lontana dal farsi ingannare dalla bellezza del paesaggio e dell’arte, ma anche una possibilità a questo territorio non solo di essere arte, ma anche di fare arte, lasciando al fiume di cadmio, piombo e mercurio il compito di rappresentarsi, in un realismo crudele e monumentale.

Durante tutto il viaggio, dall'immersione della tela nel fiume, l’inaugurazione sulla banchina del porto di Cagliari, la partenza per Palermo, la madre, la ripartenza, in treno, fino al suo arrivo a Milano, sua città d’adozione e promozione artistica, Gianluca Concialdi  realizzerà una serie di opere, incontri e ricordi, visibili in galleria solo l'ultimo giorno della mostra, senza naturalmente più la necessaria presenza dell'artista


A cura del collettivo Giuseppefraugallery e Guido Santandrea




































































































E quando il Rio Irvi arriva a Piscinas ( la spiaggia più incontaminata del mediterraneo) è un deciso tocco di colore, e di veleni.





























































































Gianluca Concialdi nasce a Palermo.
2012 Penso con le mie ginocchia, Frigoriferi Milanesi, Milano 
2012 Personal effectsonsale Arte Fiera 2012/Padiglione Esprit Nouveau, Bologna
2012 Extracurricular activity, SUPERFLUO PROJECT Padova 
2011 Officine dell'arte CAREOF - VIAFARINI - DOCVA Milano
2011 Anonima Nuotatori Artissima Lido, Torino
2011 Gum Studio - Aghilysti Torino 
2011 Anonima nuotatori - De dreit nien. Serpi corallo Milano - 
2011 Padiglione Internet, ISOLA DI SAN SERVOLO Biennale di Venezia 
2011 Archiviazioni Laboratorio d’arte e architettura, Lecce


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