Eleonora Di Marino: Bétile 2012



Continua l’azione di Eleonora Di Marino sulle bonifiche dai veleni prodotti dagli scarti della lavorazione dei minerari, questa volta piantando i bastoni, senza la bandiera, portata via dalla stupidità degli uomini: dopo averli lasciati per qualche tempo sul terreno contaminato, li porta, capovolti, all’interno dello spazio espositivo, passando dall’azione maschile a quella femminile: il Bétile.
Il Bétile è una pietra lunga conficcata nel terreno; essa rappresenta generalmente il dio-maschio nella parte emersa, e della fertilità in quella interrata. Eleonora non utilizza però la pietra, ma un semplice bastone cilindrico di legno, simbolo di una natura pura, dove la tecnologia sa dare forma ma senza mutare la sostanza della materia: un oggetto semplice e pulito, ma che, al contatto con una terra assassinata dall’uomo, ruba ad essa una parte dei velenosi fanghi, svelandone la pericolosa essenza, intorno alla parte che dalla madre terra viene portata al cielo, quasi potesse lui purificarla. Non è certo dal cielo che Eleonora si aspetta questa purificazione, ma dalle bonifiche progettate dall’uomo e boicottate dalla politica e dalla follia collettiva di un territorio, che da una parte chiede un riscatto ambientale, dall’altra si affida ancora ad un’economia che produrrà ancora fanghi velenosi e posti di lavoro destinati a perdersi altrove, delocalizzati, prima o poi, in altrettanti luoghi del pianeta dove la sopravvivenza quotidiana non può misurarsi con un progetto di vita più ampio e sostenibile.










Post più popolari